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Crediti commerciali deteriorati: come gestirli
In Italia oltre la metà delle fatture B2B viene pagata in ritardo e una quota crescente diventa inesigibile. I crediti commerciali deteriorati sono una realtà quotidiana che mina la liquidità e la crescita delle imprese. Ecco come proteggersi.
Quanto del tuo capitale è bloccato in crediti deteriorati che forse non vedrai mai tornare in cassa? Secondo il Payment Practices Barometer 2025 di Atradius, oggi in Italia il 55% delle fatture B2B viene pagato in ritardo, mentre ben il 6% si trasforma in bad debt, cioè crediti inesigibili. Questi dati, in peggioramento rispetto al 2024, confermano come i crediti deteriorati rappresentano un fenomeno in crescita e un buco a bilancio per le grandi imprese.
In questo articolo analizzeremo perché i crediti commerciali tendono ad aumentare negli ultimi anni, quali sono le principali strategie per la gestione dei crediti deteriorati, e come l’automazione dei processi di credit management può migliorare la probabilità di recupero e ridurre l’impatto sul cash flow.
Cos’è un credito deteriorato e cosa cambia dai crediti NPL bancari
Per onor della cronca, è bene distinguere i crediti commerciali deteriorati dai crediti NPL bancari.
I crediti deteriorati sono fatture B2B che, alla scadenza del termine di pagamento concordato, risultano scadute e/o sconfinanti e presentano una bassa probabilità di recupero. In pratica, il fornitore si trova con un credito non incassato che rischia di trasformarsi in credito inesigibile.
È importante distinguere questa fattispecie dai cosiddetti crediti NPL (Non Performing Loans) tipici del mondo bancario. Gli NPL loan riguardano esposizioni finanziarie concesse dagli istituti di credito (mutui, prestiti, leasing) che non vengono più rimborsate dal debitore.
La differenza sostanziale, dunque, è che i crediti commerciali nascono da una fornitura di beni o servizi a credito e non da un rapporto finanziario con una banca o un intermediario finanziario. Nel primo caso, l’impatto diretto è sulla gestione del credito aziendale e sul capitale circolante; nel secondo, sulla stabilità patrimoniale delle banche italiane e del sistema finanziario.
In questo articolo ci concentreremo esclusivamente sui crediti commerciali deteriorati, ovvero sui mancati incassi che compromettono la liquidità delle imprese italiane.
Perché i crediti commerciali deteriorati sono aumentati nel 2025
Negli ultimi anni, il fenomeno dei crediti deteriorati è in costante crescita in Italia, e i dati più recenti lo confermano. Se nel 2024 il 53% delle fatture B2B veniva pagato in ritardo e il 2,4% si trasformava in crediti inesigibili, oggi – secondo l’Atradius Payment Practices Barometer 2025 – la situazione è peggiorata: il 55% delle fatture risulta scaduto e ben il 6% diventa bad debt.
Le cause principali di questo peggioramento sono riconducibili a diversi fattori:
- Difficoltà finanziarie dei clienti: oltre un terzo delle imprese italiane (34%) segnala problemi di liquidità come principale motivo dei ritardi di pagamento.
- Incremento dei costi operativi: il 33% delle aziende indica l’aumento dei costi di produzione ed energia come un fattore chiave.
- Problemi nella supply chain: il 25% evidenzia interruzioni nelle forniture e nei flussi logistici.
- Pressioni economiche generali: il 24% attribuisce i ritardi al contesto macroeconomico sfidante.
Alcuni settori risultano particolarmente vulnerabili. Nel 2025, l’edilizia, il retail e la metallurgia mostrano i livelli più alti di rischio di insolvenza, con una percentuale di fatture scadute e/o sconfinanti superiore al 50% e con bad debt che raggiunge il 6-7%.
Gestione dei crediti deteriorati: strategie pratiche
La gestione dei crediti deteriorati richiede un approccio strutturato e multilivello, che combini prevenzione, monitoraggio costante e interventi di recupero tempestivi. Non basta reagire quando il credito diventa inesigibile: occorre predisporre processi che ne riducano al minimo la probabilità.
1. Prevenzione
Il primo passo è la valutazione accurata della controparte già in fase di onboarding. Strumenti di credit scoring e analisi dei dati finanziari aiutano a determinare la probabilità di recupero e ad assegnare condizioni di pagamento coerenti con il profilo di rischio. È importante definire politiche di credito flessibili ma chiare, evitando dilazioni eccessive che aumentano l’esposizione.
2. Monitoraggio attivo
Un’efficace gestione del credito passa dal monitoraggio continuo delle fatture scadute e/o sconfinanti. Dashboard e sistemi di allerta consentono di individuare rapidamente i clienti in difficoltà, attivando piani di rientro o azioni di sollecito. KPI come il DSO (Days Sales Outstanding) e l’andamento dell’aging list devono essere analizzati regolarmente.
3. Recupero dei crediti
Quando la prevenzione non basta, subentra il recupero dei crediti. In Italia, secondo i dati della Banca d’Italia, nel 2025 solo il 47% dei crediti oltre i 90 giorni viene recuperato, un dato ben al di sotto della media europea (58%). Per questo motivo, molte imprese scelgono di affidarsi a società di recupero crediti o a intermediari finanziari specializzati. Ma prima di arrivare ad esternalizzare il recupero crediti commerciali, ci sono molti altri passaggi che l'azienda può fare per incassare quanto dovuto. Ad esempio:
- sono stati inviati reminder prima della scadenza?
- Una volta scaduto, quanti follow-up sono stati fatti?
- Hai la stessa strategia di recupero per tutti i clienti o dividi il portafoglio in maniera dinamica?
Avere un processo strutturato e ben definito è la chiave per andare ad incassare importi che, per anzianità o importo, potrebbero essere insperati. E l'automazione può essere la chiave.
Automazione della gestione dei crediti commerciali deteriorati
Negli ultimi anni, la gestione manuale dei crediti si è rivelata insufficiente di fronte alla crescita dei volumi di fatture past due e all’aumento del rischio di insolvenza. Sempre più aziende scelgono quindi di affidarsi a sistemi di automazione del credit management, capaci di rendere più efficiente e proattiva la gestione dei crediti deteriorati.
I benefici sono concreti e misurabili:
- Riduzione dei ritardi fino al 30% grazie a solleciti automatici e reminder programmati.
- Aumento del tasso di recupero del 15-20%, grazie all’analisi predittiva che segnala in anticipo i clienti a rischio.
- Taglio dei costi operativi fino al 40%, liberando risorse interne per attività a maggior valore aggiunto.
A questa esigenza risponde la suite Esker Invoice-to-Cash, che integra tutte le fasi della gestione del credito in un’unica piattaforma:
- Credit Management AI-driven: onboarding e scoring automatizzati, con alert predittivi su possibili crediti deteriorati.
- Collections Management: gestione proattiva dei solleciti e priorità sugli incassi più critici.
- Invoice Delivery & Payment: invio sicuro e multicanale delle fatture, con soluzioni di pagamento digitali che riducono i ritardi.
- Riconciliazione Bancaria: abbinamento automatico dei pagamenti, per eliminare errori manuali e accelerare la liquidità.
Grazie a queste funzionalità, le aziende possono non solo reagire agli insoluti, ma prevenirli, trasformando la gestione dei crediti deteriorati da processo reattivo a leva strategica per la crescita.
Prevenire oggi i crediti deteriorati per rafforzare la crescita domani
I crediti deteriorati fanno parte della realtà del tessuto imprenditoriale italiano. In un mercato dove i termini di pagamento sono spesso lunghi, le difficoltà finanziarie diffuse e la dipendenza da settori ciclici rimane alta, è impensabile azzerare completamente il rischio di insoluti. I crediti commerciali deteriorati rappresentano quindi un fenomeno inevitabile, con cui ogni azienda deve confrontarsi.
La vera differenza, però, la fa la capacità di strutturare un processo di Invoice-to-Cash resiliente ed efficiente, in grado di ridurre l’impatto degli insoluti sul capitale circolante e di aumentare le chance di recupero. Un approccio moderno alla gestione del credito non può prescindere dall’automazione, dall’uso dell’AI e da strumenti che garantiscano visibilità end-to-end su ogni fase: dall’onboarding clienti alla riconciliazione bancaria.
Le aziende che scelgono di investire oggi in soluzioni come la suite Esker Invoice-to-Cash non solo minimizzano le perdite legate ai crediti non performing, ma pongono le basi per un futuro più solido: maggiore liquidità, migliori relazioni con i clienti e una funzione Finance che diventa motore strategico di crescita.
In altre parole, i crediti deteriorati sono inevitabili, ma il modo in cui vengono gestiti determina se resteranno una minaccia o si trasformeranno in un’opportunità di rafforzare il business.
FAQ – Crediti Commerciali Deteriorati
Cosa sono i crediti commerciali deteriorati?
I crediti commerciali deteriorati sono fatture B2B non incassate nei tempi previsti, che presentano un’elevata probabilità di non essere recuperate. Si differenziano dai crediti NPL bancari perché derivano da vendite di beni o servizi e non da prestiti o mutui concessi dagli istituti di credito.
Quali sono le cause principali dei crediti commerciali deteriorati?
Le cause più comuni includono difficoltà finanziarie dei clienti, termini di pagamento troppo lunghi, problemi amministrativi, interruzioni della supply chain e in generale un aumento del rischio di insolvenza.
Come si gestiscono i crediti commerciali deteriorati?
La gestione dei crediti deteriorati richiede prevenzione (credit scoring e policy chiare), monitoraggio costante delle fatture scadute e/o sconfinanti, e strategie di recupero crediti che possono essere interne, affidate a società di recupero crediti o supportate da strumenti digitali e automazione.
Qual è la differenza tra crediti deteriorati e crediti NPL?
I crediti deteriorati si riferiscono a fatture non pagate da clienti business (B2B), mentre i crediti NPL (Non Performing Loans) riguardano prestiti non rimborsati alle banche italiane e agli intermediari finanziari. La Banca d’Italia regola e monitora i crediti NPL, mentre i crediti commerciali deteriorati rientrano nella gestione del credito aziendale.
Come ridurre l’impatto dei crediti commerciali deteriorati?
Per ridurre l’impatto dei crediti deteriorati le aziende possono adottare soluzioni di automazione come le piattaforme di Invoice-to-Cash, che migliorano la visibilità, accelerano i pagamenti, riducono i DSO e aumentano la probabilità di recupero dei crediti.
A PROPOSITO DI ESKER
Esker è una multinazionale nata nel 1985 e negli anni ha sviluppato una piattaforma cloud globale che aiuta le aziende a gestire i processi business in modalità digitale. Unica piattaforma cloud che può gestire sia l’automazione del ciclo P2P (supplier management, contract management, procurement, accounts payable, expense management, payment management, sourcing) che O2C (order management, invoice delivery, collection&payment management, claims&deductions, cash allocation, credit management e customer management). Adottiamo tecnologie innovative che ci permettono di integrarci con gli ERP aziendali e in questi anni abbiamo ottenuto riconoscimenti da Gartner, IDC, Ardent Partner e Forrester.
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