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Return on Equity (ROE): guida per CFO alla redditività

04/7/25
Esker Italia

Sei sicuro che la tua azienda crei davvero valore per i suoi azionisti? Il ROE è il parametro che rivela dove puntare l'attenzione e dove agire. Questa guida indica come interpretarlo, quali sono i fattori che lo determinano e perché ogni CFO dovrebbe utilizzarlo per rafforzare la redditività e il processo decisionale strategico.


La volatilità dell'ambiente aziendale odierno impone ai CFO di ottimizzare le prestazioni, garantire la resistenza finanziaria e consentire una crescita sostenibile. A tal fine, hanno bisogno di parametri chiari e attuabili, e il Return on Equity (ROE) è uno dei più strategici.

Ma attenzione: non si tratta solo di un dato contabile. Il ROE è un indicatore sintetico che riflette la capacità dell’azienda di trasformare capitale proprio in valore reale, ed è quindi uno strumento chiave per valutare l’efficienza della strategia finanziaria nel suo complesso.

Per un CFO moderno, monitorare il ROE significa:

  • Comprendere se la struttura del capitale è sostenibile ed efficiente
  • Valutare l’impatto delle scelte operative e finanziarie sulla creazione di valore
  • Migliorare la comparabilità con i competitor, anche in ottica di M&A o posizionamento ESG

 

In questo articolo analizziamo cosa significa davvero Return on Equity, come si calcola, quali insidie nasconde e – soprattutto – come può essere potenziato attraverso dati affidabili, visibilità integrata e automazione intelligente.

 

ROE: definizione, formula e confronto con altri indicatori

Comprendere cosa sia il Return on Equity ratio è il primo passo per interpretare in modo strategico la redditività aziendale. Questo indicatore misura il rendimento del capitale proprio investito nell’impresa, rappresentando un punto di riferimento cruciale per i CFO nella valutazione della performance finanziaria.

La formula del ROE, semplice nella sua struttura, racchiude una visione profonda della capacità dell’azienda di generare valore:

ROE formula = Utile netto / Patrimonio netto

Conosciuta anche come return on equity formula o roe return on equity formula, questa equazione consente di calcolare il ROE e analizzare l’efficienza del capitale conferito dagli azionisti. In ambito internazionale, è spesso indicato anche come return on total equity, roe equity o equity return rate.

Per inquadrare correttamente il ROE nel più ampio ecosistema dei financial ratios, è utile confrontarlo con altri KPI rilevanti:

ROI (Return on Investment)

  • Il ROI considera l’intero capitale investito (equity + debito), mentre il return of equity si concentra esclusivamente sul capitale proprio, restituendo una visione più “azionista-centrica”.

 

ROA (Return on Assets)

  • Il ROA misura la redditività rispetto al totale degli attivi (total assets) e riflette l’efficienza nell’impiego delle risorse aziendali. Il ROE, invece, incorpora anche l’effetto della leva finanziaria, risultando più sensibile alla struttura del capitale.

 

ROCE (Return on Capital Employed)

  • Il ROCE considera l'intero capitale operativo impiegato (debito e equity), rendendolo più adatto per valutare investimenti a lungo termine. Il ROE, in confronto, è più indicato per analisi focalizzate sulla remunerazione del capitale di rischio.

 

KPIFormula / Base di calcoloProspettivaApplicazione strategica
ROE
(Return on Equity)
Utile netto / Patrimonio nettoAzionisti (Shareholders’ Equity)Redditività del capitale proprio; creazione di valore per gli azionisti
ROI
(Return on Investment)
Utile operativo / Capitale investito totale (Equity + Debito)Investitori e managementValutazione dell’efficienza complessiva degli investimenti aziendali
ROA
(Return on Assets)
Utile netto / Totale attivoAzienda nel suo complessoEfficienza nell’utilizzo di tutte le risorse disponibili
ROCE
(Return on Capital Employed)
EBIT / Capitale operativo (Equity + Debito a lungo termine)Capital employed (Investitori + Finanziatori)Valutazione degli investimenti a lungo termine e della performance globale del capitale

 

Nel ruolo di “regista della redditività”, il CFO non può limitarsi a calcolare il ROE: deve interpretarne la dinamica nel tempo, confrontarla tra divisioni o business unit, e comprenderne le determinanti. L’indice ROE diventa così una bussola strategica per valutare sostenibilità, efficienza e ritorno per gli azionisti, integrandosi con gli altri financial metrics in un framework decisionale coeso.

 

Perché il ROE è un KPI strategico per il CFO

Nel ruolo sempre più strategico del CFO moderno, il ROE si impone come uno degli indicatori chiave per valutare l’efficacia complessiva della gestione finanziaria. Non si tratta solo di un numero da esporre nei report trimestrali, ma di una vera e propria bussola per orientare decisioni critiche su allocazione del capitale, struttura patrimoniale e strategie di crescita sostenibile.

Un ROE elevato, se supportato da una crescita sana e non da un eccesso di leva finanziaria, segnala un’azienda capace di generare valore in modo efficiente. Questo è cruciale per attrarre investitori, ottenere migliori condizioni di credito e alimentare la fiducia nei confronti del management. Al contrario, un ROE basso o in calo può rappresentare un campanello d’allarme per gli stakeholder, indicando possibili inefficienze operative o una struttura del capitale poco equilibrata.

Per il CFO, monitorare e migliorare il ROE significa:

  • Valutare la redditività del capitale proprio in relazione agli obiettivi aziendali;
  • Individuare aree dove ottimizzare costi, pricing o struttura finanziaria;
  • Supportare la pianificazione strategica con dati oggettivi e confrontabili;
  • Migliorare la comparabilità con altri player di settore, specialmente nei confronti di aziende con simile capital structures.

 

 

In definitiva, il ROE è più di una metrica finanziaria: è un indicatore strategico di quanto la funzione Finance stia trasformando la visione in valore. Aiuta i CFO a porsi le domande giuste:

  • Stiamo allocando il capitale in modo efficiente?
  • Stiamo creando rendimenti sostenibili?
  • Stiamo posizionando l'azienda per una crescita a lungo termine?

 

ROE e Dupont analysis: comprendere la leva operativa e finanziaria

Per i CFO che vogliono andare oltre la superficie dei numeri, la scomposizione Dupont del ROE rappresenta uno strumento essenziale per capire come e perché si genera redditività sul capitale proprio. In altre parole, il ROE non è solo il risultato finale, ma la somma di più forze economiche e finanziarie che possono (e devono) essere governate.

La Dupont formula scompone il ROE in tre componenti principali:

ROE = Margine di profitto × Rotazione degli asset × Leva finanziaria

  1. Margine di profitto: misura la redditività operativa (utile netto / ricavi).
  2. Rotazione degli asset: indica l’efficienza con cui vengono utilizzati gli asset per generare vendite (ricavi / total assets).
  3. Leva finanziaria: riflette l’impatto del rapporto tra attivi totali e patrimonio netto (total assets / equity).

DuPont Analysis Formula ROE

Questa analisi consente al CFO di identificare con precisione quali leve azionare per migliorare il ritorno sul capitale:

  • Se il problema è il margine, si agirà sull’efficienza operativa o sulla strategia di pricing;
  • Se la rotazione è bassa, occorre migliorare la gestione degli asset e il capitale circolante;
  • Se la leva è eccessiva, si valuteranno rischi di sostenibilità finanziaria e volatilità del ROE.

 

In un contesto in cui i CFO devono equilibrare performance e resilienza, la Dupont analysis rappresenta una guida pratica per legare l’analisi di bilancio alla realtà operativa, offrendo insight chiari e azionabili.

 

ROE e digitalizzazione: perché l’automazione è leva strategica per la redditività

In un contesto in cui la rapidità decisionale e la qualità dell’informazione finanziaria fanno la differenza, il ROE può diventare un KPI ancora più potente se integrato all’interno di un sistema digitale avanzato. I CFO che operano con dati affidabili, aggiornati in tempo reale e aggregati in modo coerente sono in grado di analizzare, interpretare e migliorare il ROE in maniera proattiva.

È qui che entra in gioco il valore delle piattaforme intelligenti come Esker. Automatizzando processi core come Accounts Payable (o il più ampio Source-to-Pay), Accounts Receivable e Customer Service, le aziende:

  • eliminano colli di bottiglia che rallentano il ciclo economico;
  • riducono il capitale circolante netto, migliorando l’efficienza operativa;
  • ottengono visibilità integrata su flussi di cassa, margini e asset impiegati;
  • abilitano una governance del dato che consente di calcolare il ROE e altri KPI con precisione e prontezza.

 

Ad esempio, la suite Esker per l’automazione contabile e finanziaria, alimentata da Synergy AI, permette di analizzare l’impatto delle politiche di pagamento, dei termini di incasso e della gestione fornitori sulla redditività del capitale proprio. In questo modo, l’analisi del ROE non è più un esercizio retrospettivo, ma uno strumento di simulazione, previsione e guida.

 

Come la Trasformazione Finanziaria aiuta a gestire meglio la liquidità

 

L’Office of the CFO: una visione integrata del ROE e dei KPI finanziari

In un’epoca in cui il Finance è chiamato a diventare regista della trasformazione digitale, il ROE non può più essere analizzato in isolamento. Occorre un approccio sistemico, in cui ogni KPI – dal DSO al ROI, dal cash conversion cycle al ROCE – sia parte di un’unica narrazione coerente, fondata su dati condivisi e processi integrati. È proprio questa la visione che guida l’evoluzione della piattaforma Esker: connettere ogni funzione finanziaria all’interno di un’unica architettura intelligente.

La filosofia Esker del “Office of the CFO” supera la logica delle soluzioni verticali e propone una piattaforma unificata, capace di abbattere i silos e offrire:

  • Visibilità end-to-end su ogni flusso economico-finanziario;
  • Controllo e compliance in tempo reale, anche in scenari complessi e regolamentati;
  • Resilienza operativa, grazie a una gestione del capitale e del rischio più reattiva e informata.

AI Automation Suite for the Office of the CFO

Inoltre, l’integrazione di AI generativa e Synergy AI consente di evolvere da una logica di semplice reporting a una di prescrizione intelligente.

Secondo IDC, Esker permette ai CFO di ottenere “actionable insights” attraverso analisi avanzate, basate su intelligenza artificiale, NLP e modelli predittivi, in grado di supportare scelte mirate per migliorare KPI, come il return on equity (ROE), anticipare criticità sui margini e ottimizzare la struttura del capitale. Il tutto, senza cambiare ERP e con piena interoperabilità tra sistemi.

Il ROE quindi, non rimane un semplice indicatore di performance: diventa il termometro di un sistema finanziario maturo, digitale e strategicamente orientato.

 

 

Il ROE come bussola strategica per il CFO del futuro

Il ROE non è più soltanto un indicatore di redditività: è un segnale della capacità del CFO di tradurre capitale in valore, in modo sostenibile, resiliente e integrato. In un contesto fatto di volatilità, pressioni ESG, trasformazioni normative e sfide di crescita, saper governare i KPI come il ROE diventa una skill distintiva per chi vuole guidare, e non solo amministrare.

La buona notizia è che la tecnologia può fare la differenza. Ma solo se scelta e applicata con intento strategico. Le soluzioni Esker, riconosciute dai maggiori analisi di settore, non sono semplici strumenti di automazione. Sono abilitatori di impatto, pensati per supportare i CFO nell’evoluzione del Finance da centro di costo a centro di valore.

Se desideri approfondire come l’automazione intelligente può potenziare analisi, previsione e miglioramento del ROE e degli altri KPI finanziari, scopri la piattaforma Esker e inizia a costruire un Finance più strategico, più integrato, più pronto al futuro.

 

 

Return on Equity (ROE) - Domande frequenti

Cos'è il Return on Equity (ROE)?

Il Return on Equity (ROE) è un indicatore finanziario che misura la redditività del capitale proprio di un'azienda. Indica quanto profitto viene generato per ogni euro di capitale investito dagli azionisti, fornendo una misura dell'efficienza con cui l'azienda utilizza le risorse proprie per produrre utili.

Come si calcola il ROE?

Il ROE si calcola con la formula:
ROE = Utile Netto / Patrimonio Netto
Ad esempio, se un'azienda ha un utile netto di 20.000 € e un patrimonio netto di 200.000 €, il ROE sarà 0,10 o 10%. Ciò significa che l'azienda genera un ritorno del 10% sul capitale proprio investito.

Qual è la differenza tra ROE e ROI?

Il ROE misura la redditività del capitale proprio, mentre il ROI valuta la redditività del capitale totale investito, includendo anche i debiti. In sintesi: il ROE guarda al rendimento per gli azionisti, il ROI all'efficienza complessiva degli investimenti aziendali.

Perché il ROE è importante per un CFO?

Il ROE riflette la capacità dell'azienda di generare valore per gli azionisti. Un valore elevato indica efficienza nell'uso del capitale proprio, mentre un valore basso può segnalare inefficienze. Per un CFO, monitorare il ROE è essenziale per valutare la performance finanziaria e guidare decisioni strategiche.

Come può un'azienda migliorare il proprio ROE?

Un’azienda può migliorare il ROE attraverso:
• Aumento dei margini di profitto: ottimizzando costi e pricing.
• Migliore gestione delle risorse: efficientando magazzino e crediti.
• Uso strategico della leva finanziaria: aumentando il rendimento del capitale proprio, se ben gestita.
Queste azioni migliorano l’efficienza operativa e la redditività complessiva.

 


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