Title
Come gestire i crediti inesigibili e migliorare il DSO
Blog Image [Deprecated, to be removed]

La gestione dei crediti inesigibili è essenziale per mantenere la stabilità finanziaria delle aziende.
In un mercato del credito come quello italiano, dove i ritardi dei pagamenti sono all'ordine del giorno, la gestione efficace di questo fenomeno fa la differenza tra successo e bancarotta.
Nel 2024, i Non-Performing Loans (NPL) sono saliti al 10% delle vendite B2B, un aumento rispetto all'8% dell'anno precedente, segnalando un rischio crescente per le imprese.
L' inesigibilità del credito non solo pesa sui bilanci, ma richiede un piano strategico per proteggere la liquidità e garantire la continuità operativa.
La sfida principale è individuare i crediti a rischio e mettere in atto misure efficaci per migliorare il DSO (Days Sales Outstanding) al fine di ridurne l'impatto negativo sulle finanze.
In questo articolo vedremo cosa rende un credito inesigibile e quali strategie possono aiutare le aziende a prevenire questo rischio, migliorando la loro gestione finanziaria e la stabilità operativa.
Cosa sono i crediti inesigibili
I crediti inesigibili sono crediti che una società non è in grado di recuperare, generalmente a causa dell'insolvenza del debitore o di ostacoli legali.
La Legge 134/2012 stabilisce che un credito diventa inesigibile se è scaduto da almeno 6 mesi ed è di modesto importo.
Con crediti di modesta entità si indicano crediti inferiori a 2.500 euro per le imprese con un fatturato fino a 150 milioni di euro e di 5.000 euro per le imprese con fatturati superiori.
Tutti gli altri importi sono dichiarati inesigibili quando il creditore può fornire prova documentata con "elementi certi e precisi" che confermino l'impossibilità di recupero.
Questo può avvenire in presenza di:
- Attività di recupero credito con esito negativo;
- Comprovato stato di insolvenza del debitore;
- Irreperibilità del debitore;
- Procedure concorsuali come fallimento o accordi di ristrutturazione dei debiti.
Perché è importante dimostrare un credito non esigibile
Dimostrare l'inesigibilità di un credito è essenziale per poterlo contabilizzare come perdita fiscale e usufruire della relativa deducibilità della perdita.
Inoltre, è possibile procedere anche con il recupero dell'IVA già versata, un aspetto fondamentale per alleggerire ulteriormente l'impatto finanziario di queste perdite.
In alcuni casi, come il fallimento di un'impresa o quando il debitore è assoggettato a procedure concorsuali, l'inesigibilità risulta evidente.
Tuttavia, spesso il debitore continua a operare senza saldare i propri debiti, rendendo necessario fornire documentazione dell'impossibilità di recuperare il credito che risulti da elementi certi.
Uno strumento molto utile è la relazione di mancato recupero, redatta da società specializzate nel recupero crediti.
Quest'ultima attesta l’esito negativo di tutti i tentativi di recupero, includendo azioni come solleciti telefonici o azioni legali.
Queste informazioni permettono all'azienda di decidere come gestire il credito deteriorato, come ad esempio:
- Tenere aperte le partite in bilancio (in attesa di risoluzioni legali);
- Segnarli come crediti inesigibili a perdita;
- Rinunciarvi fiscalmente;
- Cederli pro-soluto.
Quanto si può dedurre da un credito inesigibile?
Fiscalmente, le aziende possono dedurre ogni anno una percentuale dello 0,50% del valore totale dei crediti iscritti a bilancio, ma non possono superare un limite complessivo del 5%.
Questo significa che l'azienda può ridurre il proprio reddito imponibile deducendo una parte dei crediti ogni anno, fino a un massimo del 5% del valore totale dei crediti registrati.
Le perdite sui crediti vengono prima coperte dal fondo di svalutazione e, se questo non basta, sono dedotte come perdite effettive.
Recupero dell’IVA sui crediti inesigibili
Con il Decreto Sostegni Bis, sono state introdotte nuove modalità semplificate per il recupero dell'IVA sui crediti inesigibili.
In particolare, è ora possibile recuperare l'IVA già versata senza dover attendere l'apertura di una procedura concorsuale, come il fallimento del debitore.
Questo consente alle aziende di recuperare l'IVA in modo più rapido, basandosi su documentazione che attesti la definitività dell’inesigibilità del credito.
Come eliminare dal bilancio i crediti inesigibili: gli accantonamenti sui crediti
Gli accantonamenti sui crediti sono riserve che le aziende creano per coprire eventuali perdite su crediti che potrebbero non essere recuperati.
L'articolo 2423 del Codice civile impone che il bilancio aziendale rappresenti in modo chiaro e realistico la situazione finanziaria.
Per farlo, le imprese devono eliminare dal bilancio i crediti inesigibili o costituire fondi di svalutazione crediti adeguati.
Per esempio, se un'azienda ha crediti deteriorati per €100 e prevede una perdita di €40, registrerà un accantonamento di €40, ottenendo un tasso di copertura del 40%.
Questo processo aiuta a proteggere l'azienda e a mantenere i bilanci accurati e trasparenti.
Soluzioni per prevenire i crediti inesigibili
Come dice il vecchio detto: prevenire è meglio che curare. Ma come?
La prevenzione dei crediti inesigibili passa attraverso un credit management efficiente e proattivo.
Un metodo sempre più diffuso consiste nell'impiego di soluzioni di automazione.
Queste contribuiscono a monitorare e gestire in modo più efficace i processi di incasso.
Esker Collection Management è una piattaforma utile per gestire tutti i processi di recupero crediti commerciali.
Le principali caratteristiche di Esker includono:
- Automazione delle comunicazioni con i debitori: per ridurre il rischio di ritardi nei pagamenti e facilitare il recupero del credito.
- Monitoraggio delle scadenze: per consentire di avere un quadro chiaro dei crediti in sospeso per muoversi di conseguenza.
- Reportistica avanzata: per aiutare le aziende a tenere sotto controllo i crediti e a migliorare il flusso di cassa.
Come Bosch Rexroth Italia ha migliorato il DSO grazie all'automazione
Bosch Rexroth, società che opera nell'automazione industriale, ha ottenuto risultati eccezionali grazie al nostro tool di Collections.
Dopo l'introduzione di Esker Collection Management, la società del gruppo tedesco ha:
- migliorato il DSO (Days Sales Outstanding)
- ridotto i tempi di incasso.
- gestito in modo preciso e puntuale l'aumento dei volumi degli ultimi anni.
Ad oggi, grazie a una maggiore automazione, il team di Bosch Rexroth:
- ha migliorato l'efficienza del reparto e la soddisfazione lavorativa dei dipendenti,
- riesce a monitorare in modo costante e accurato il portafoglio clienti,
- è in grado di gestire carichi di lavoro maggiori,
- ha aumentato la propria produttività,
- si dedica a compiti strategici.
A PROPOSITO DI ESKER
Esker è una multinazionale nata nel 1985 e negli anni ha sviluppato una piattaforma cloud globale che aiuta le aziende a gestire i processi business in modalità digitale. Unica piattaforma cloud che può gestire sia l’automazione del ciclo P2P (supplier management, contract management, procurement, accounts payable, expense management, payment management, sourcing) che O2C (order management, invoice delivery, collection&payment management, claims&deductions, cash allocation, credit management e customer management). Adottiamo tecnologie innovative che ci permettono di integrarci con gli ERP aziendali e in questi anni abbiamo ottenuto riconoscimenti da Gartner, IDC, Ardent Partner e Forrester.
Categorie