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Gestione turnover: come ridurre la rotazione del personale

05/7/24
Esker Italia

 

Il turnover del personale, fenomeno noto come employee turnover, è una sfida molto attuale. Secondo i dati dell'Osservatorio HR Innovation Practice della School of Management del Politecnico di Milano pubblicati nel 2023, in Italia sono davvero pochi i lavoratori che dichiarano di trovarsi bene nelle 3 dimensioni del benessere: relazionale, psicologico e fisico. Di contro, l’anno scorso, ben il 42% è stato assente per malessere psicologico così come relazionale.

Evitare il continuo ricambio dei dipendenti (ma anche, come vedremo, la loro insoddisfazione) ha un deciso impatto sulla redditività. La gestione del turnover rappresenta, infatti, un costo da vari punti di vista: perché, ad esempio, occorre trovare e formare nuove persone o perché si rallenta la produttività.

Valorizzare il personale all'interno di un'organizzazione efficiente, rendendolo protagonista in processi organizzati al meglio, è il modo migliore per evitare le conseguenze negative determinate da insoddisfazione e quindi da continui ricambi.

 

Cos'è il turnover del personale e come si calcola

Per turnover dei dipendenti si fa riferimento alla misura della frequenza con cui i lavoratori lasciano l’azienda. Solitamente si calcola mensilmente o su base trimestrale/annuale.

 

Si ritiene che la percentuale ottenuta dal rapporto sia preoccupante se è superiore al 15%. In generale: l’indice di turnover è positivo (ossia ritenuto fisiologico perché riconducibile a pensionamento, diverse scelte di vita eccetera) quando è inferiore al 5%.

 

Cause che determinano il continuo ricambio di addetti

In sintesi, le ragioni che causano un alto livello di turnover riguardano principalmente:

  • aspetto organizzativo: le persone sono a disagio nel proprio gruppo, non si sentono apprezzate e coinvolte;
  • carriera: i dipendenti non percepiscono opportunità di crescita o, addirittura, si rendono conto di svolgere solo attività monotone e ripetitive;
  • burn out: stress e sovraccarico lavorativo hanno un’incidenza diretta sul desiderio di trovare un nuovo posto di lavoro.

 

I costi aziendali legati al turnover del personale e alla sua gestione

La premessa poco incoraggiante è che, purtroppo, le aziende hanno dei costi (e anche dei mancati ricavi) già prima di sperimentare gli svantaggi del turnover del personale. Un trend in ascesa, secondo l'Osservatorio sopra citato, è quello dei Quiet Quitter. Sono circa 2,3 milioni i lavoratori che possono essere etichettati in questo modo e si tratta di coloro che si limitano a fare l'indispensabile, non sentendosi coinvolti emotivamente nelle attività lavorative o motivati, in quanto dediti ad attività ripetitive e a basso valore aggiunto.

Ecco, nel dettaglio, 5 effetti negativi determinati da un frequente turnover del personale.

 

Tutte le strategie per la gestione e riduzione del turnover del personale

Stipendio adeguato e flessibilità sono i fattori su cui porre attenzione quando si vuole davvero attrarre e trattenere i lavoratori nelle organizzazioni. Ma non ci si limita a questo. Dietro a questi due importanti aspetti si celano varie considerazioni da fare da parte del datore di lavoro. Quest’ultimo deve conoscere il mercato di riferimento, sapere usare strumenti adeguati al fine di valorizzare le competenze, tenere alta la motivazione e così via. Dall’insieme di queste considerazioni nasce una politica di Employee retention efficace.

 

Tecnologie per il monitoraggio e come ridurre il fenomeno del turnover del personale

La tecnologia riveste un ruolo di primo piano per supportare una gestione del personale efficiente e bilanciata che limiti l’avvicendamento delle risorse aziendali e renda più soddisfatti i dipendenti. Nello specifico, grazie soluzioni IT è possibile:

  • Raccogliere i dati per tracciare e analizzare i trend in atto, grazie alla realizzazione di insight che consentono di comprendere puntualmente le dinamiche interne anche in riferimento a informazioni storiche dell’organizzazione.
  • Migliorare la comunicazione e lo scambio di documenti all’interno dell’azienda, grazie a strumenti digitali che aumentano l’efficienza dei canali comunicativi dei team (oltre che con la leadership) e, soprattutto, tra diversi dipartimenti e business unit, rendendo più rapido lo svolgimento delle attività.
  • Ottimizzare la gestione dei processi e delle attività aziendali, per una maggiore soddisfazione dei dipendenti.
  • Stabilire flussi di lavoro integrati che includano attività automatizzate (per esempio: inserimento degli ordini e registrazione delle fatture automatiche o riconciliazione elettronica dei pagamenti)
  • Facilitare lo smart working, una gestione smart dei documenti favorisce la possibilità di innovative modalità organizzative, incluso il lavoro da remoto.

 

 


 

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