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Digitalizzazione documenti: perché non è una questione IT
La digitalizzazione documentale non riguarda più solo l’IT: oggi è una priorità strategica per i CFO. In questo articolo vediamo perché, e come trasformare la gestione dei documenti in un vantaggio competitivo per il Finance.
Per anni la digitalizzazione documenti è stata confinata nei piani operativi dell’IT, percepita come una necessaria ma poco strategica attività infrastrutturale. Oggi questo approccio non è più sostenibile: il controllo delle informazioni aziendali e la loro gestione in tempo reale diventano leve essenziali per ogni CFO che voglia governare rischio, compliance e performance.
Secondo l’ultima indagine Grant Thornton 2025, il 63 % dei CFO aumenterà il budget dedicato alla tecnologia e alla digitalizzazione, anche in uno scenario di crescente incertezza economica. Non si tratta solo di efficienza, ma di resilienza e agilità decisionale.
Un sistema gestione documentale è una componente centrale di questa trasformazione. Digitalizzare ogni documento, archiviarlo in modo sicuro e accedervi senza ritardi non è più un requisito IT, ma una condizione abilitante per:
- la gestione del capitale circolante,
- il rispetto delle policy ESG,
- la governance finanziaria,
- la reportistica conforme,
- l’integrazione di M&A.
Non sorprende quindi che il 71 % dei CFO consideri la digital transformation una delle sue priorità principali. Un dato che riflette una consapevolezza crescente: senza un software documentale solido e integrato, il Finance rischia di perdere controllo proprio là dove servirebbe di più: nei processi, nelle firme, nella tracciabilità.
Il passaggio dalla carta ai documenti digitali, dalle cartelle condivise agli archivi digitali sicuri con controllo degli accessi, è ormai parte integrante dell’evoluzione del CFO da “controllore” a Growth Architect. In questo nuovo ruolo, organizzare i documenti, firmarli digitalmente, conservarli secondo le norme (conservazione digitale) e farli fluire dove servono non è più solo una best practice. È strategia.
Digitalizzazione documenti e governance dei processi: il valore dell’automazione intelligente
Digitalizzare non basta. È questo l’errore più comune nei progetti di trasformazione documentale: ci si limita a sostituire l’analogico con il digitale, ignorando che il vero vantaggio nasce dalla capacità di orchestrare i processi in modo intelligente. È qui che entra in gioco l’Intelligent Process Automation (IPA): un insieme di tecnologie — tra cui machine learning, workflow automation e Agentic AI — pensato per collegare ogni documento al suo contesto operativo, renderlo accessibile, monitorabile, e a prova di audit.
Il problema non è solo trovare un file: è sapere in quale punto del processo si trova, chi lo ha approvato, se è conforme, se è già disponibile in ERP. Secondo IDC, i dipendenti trascorrono fino al 35% del proprio tempo cercando informazioni. Il motivo? Cartelle disorganizzate, sistemi frammentati, strumenti di ricerca inefficaci. Una perdita silenziosa che impatta sulla produttività e sulla qualità decisionale.
Le piattaforme IPA come Esker superano questo limite grazie a tecnologie avanzate come la Retrieval-Augmented Generation (RAG): un’AI che non “inventa”, ma risponde con dati reali estratti direttamente da fonti aziendali strutturate (come ERP, archivi digitali, master data). In questo modo, chi lavora nella contabilità o nel customer service può — letteralmente — porre una domanda al sistema (“che fine ha fatto questo ordine?” “dove si trova la fattura X?”) e ottenere una risposta precisa, contestualizzata, immediata.
La differenza non è solo tecnologica, ma organizzativa. Avere un software di archiviazione documentale non basta se non si integra in un sistema gestione documenti che standardizza i percorsi, abilita approvazioni rapide, automatizza i controlli e gestisce eccezioni. Ecco perché il vero obiettivo non è digitalizzare il documento, ma il processo. E, solo dopo, il contenuto.
Digitalizzazione documenti come leva per la resilienza finanziaria e la compliance
In tempi instabili, la velocità con cui si accede e si governa l’informazione fa la differenza tra reattività e vulnerabilità. Quando ogni dato — da una fattura a un contratto — è tracciabile, verificabile e sempre reperibile, la funzione Finance non solo accelera i processi, ma consolida anche la sua capacità di presidiare rischi, audit e obblighi normativi. Una governance documentale efficace non è un lusso: è un prerequisito per la governance finanziaria.
Il “First State of Data Quality Report” di Great Expectations mostra che il 91 % delle aziende subisce danni diretti dalla scarsa qualità dei dati. Eppure, gran parte di questi problemi deriva da origini documentali:
- versioni incoerenti di uno stesso documento,
- approvazioni perse via email,
- dati non strutturati.
Automatizzare il ciclo di vita dei documenti con sistemi IPA significa eliminare ambiguità, garantire un audit trail completo e semplificare le verifiche in caso di ispezioni fiscali, controlli ESG o richieste del CdA.
La compliance normativa, spesso percepita come un onere, diventa così un effetto collaterale positivo di un processo ben progettato. L’adozione di archiviazione digitale a norma, controlli di accesso granulari e gestione centralizzata dei flussi approvativi non solo tutela l’azienda, ma riduce sensibilmente i tempi di chiusura e la pressione sui team finanziari. Non è solo una questione di conformità: è una questione di solidità operativa.
E se la riduzione dei costi è ancora un driver per i CFO, allora vale la pena ricordare i benefici nascosti. Secondo McKinsey, l’utilizzo di tecnologie collaborative e automatizzate consente ai professionisti di risparmiare fino al 25 % del proprio tempo, traducendosi in flussi più fluidi, minore dipendenza dal controllo manuale e team che possono finalmente concentrarsi sull’analisi, non sulla ricerca dei documenti.
Esker: automazione intelligente e controllo strategico per l’Office of the CFO
La digitalizzazione documenti non può più essere gestita con soluzioni puntuali o iniziative isolate. Serve una governance unificata dei processi, una visione a 360° che colleghi ogni documento alla sua funzione strategica all’interno dell’organizzazione. Solo così si ottiene un vero vantaggio competitivo — non solo in termini di riduzione dei costi, ma anche di resilienza, reattività e controllo operativo.
Esker è pensata proprio per questo: una piattaforma integrata di Intelligent Process Automation (IPA) costruita intorno alle esigenze dell’Office of the CFO, non un semplice software per archiviare documenti. Automatizza e collega ogni fase dei processi Finance — dalla contabilità fornitori alla gestione ordini, fino alla conservazione digitale — garantendo tracciabilità, sicurezza delle informazioni, e conformità normativa in ogni fase del ciclo.
Le sue funzionalità avanzate, come l’Agentic AI e la Retrieval-Augmented Generation, consentono di interrogare direttamente i dati aziendali — anche contenuti in archivi digitali o ERP — e ottenere in tempo reale risposte puntuali, coerenti, fattuali. In questo modo, Esker non è un semplice programma archiviazione documenti: supporta i CFO nel prendere decisioni più informate, rapide e fondate.
Grazie a un approccio modulare e scalabile, la piattaforma consente anche di standardizzare flussi di lavoro e abilitare un vero controllo sui sistemi di gestione esistenti. Che si tratti di un software di gestione documentale o di un processo multi-ERP, Esker si integra per garantire coerenza, visibilità e continuità operativa.
Per questo oggi i CFO che guardano avanti scelgono Esker non come un semplice software gestione documenti, ma come partner strategico per guidare la trasformazione digitale della propria funzione.
Perché senza processi intelligenti, i documenti restano solo silenziosi archivi. Con l’automazione giusta, la chiave per governare il cambiamento.
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A PROPOSITO DI ESKER
Esker è una multinazionale nata nel 1985 e negli anni ha sviluppato una piattaforma cloud globale che aiuta le aziende a gestire i processi business in modalità digitale. Unica piattaforma cloud che può gestire sia l’automazione del ciclo P2P (supplier management, contract management, procurement, accounts payable, expense management, payment management, sourcing) che O2C (order management, invoice delivery, collection&payment management, claims&deductions, cash allocation, credit management e customer management). Adottiamo tecnologie innovative che ci permettono di integrarci con gli ERP aziendali e in questi anni abbiamo ottenuto riconoscimenti da Gartner, IDC, Ardent Partner e Forrester.
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