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Ciclo attivo e passivo come gestirli per bilanciare successo e sostenibilità

05/28/24
Esker Italia

Successo e sostenibilità di un’azienda vanno di pari passo. Una gestione ottimale di ciclo attivo e passivo contribuisce in maniera determinante a conseguire questi due obiettivi garantendo quell’equilibrio tra profitti e spese che è fondamentale per assicurare un positivo andamento del business. Per comprendere tali concetti è indispensabile chiarire quali sono i fattori in gioco. Bisogna quindi spiegare cosa si intende con sostenibilità aziendale e cosa sono il ciclo attivo e passivo ma, soprattutto, perché sono così importanti.

Una volta evidenziati questi aspetti risulta più facile comprendere perché la tecnologia rappresenta un supporto imprescindibile per le imprese che vogliono essere più competitive.

Ma come fare? Abbracciare la trasformazione digitale e quindi implementare un sistema software per la gestione dei processi è la chiave di volta per attuare strategie di ottimizzazione dei processi, favorendo l’automatizzazione e assicurando un costante controllo delle attività al fine di individuare tempestivamente eventuali anomalie da risolvere.

Le 3 dimensioni della sostenibilità aziendale

Con sostenibilità aziendale si intende l’abilità di un’azienda di condurre le proprie attività assicurando successo economico nel breve ma anche nel lungo periodo, riducendo al massimo l’impatto negativo sulla comunità in cui è inserita, sulla società e sull’ambiente in generale. La sostenibilità aziendale si muove, cioè, lungo tre direttrici.

  • Sostenibilità economica. È quella più direttamente correlata al successo in quanto fa riferimento al valore prodotto, a fatturati e profitti. La sostenibilità economica è correttamente intesa nel momento in cui per ottenere ritorni si pone attenzione agli altri due aspetti, ovvero, si lavora investendo in soluzioni e sistemi che rispettino l’ecosistema circostante, senza penalizzare i posti di lavoro e così via.
  • Sostenibilità sociale. Riguarda i principi con cui è impostata l’organizzazione internamente e il suo modo di interfacciarsi con i partner di filiera e i consumatori finali. Trasparenza, inclusione, ampie possibilità di comunicazione e condivisione di contenuti sono il presupposto per tessere relazioni solide tra tutti gli attori.
  • Sostenibilità ambientale. Attenzione agli sprechi, efficientamenti energetici, minimizzazione delle emissioni di sostanze nocive, a partire da CO2 (basti pensare all’apertura a smart working e lavoro da remoto che permettono la riduzione di spostamenti e trasferte) sono alcune delle sfide da affrontare da parte di realtà davvero eco-sostenibili.

Questi tre aspetti sono, naturalmente, intrecciati tra loro. E proprio un’efficace gestione di ciclo attivo e passivo (che si svolgono coinvolgendo tutta l’azienda) è una delle leve che permettono un’armonizzazione delle strategie aziendali in ottica di sostenibilità. Efficientare il ciclo attivo e passivo significa costruire una base economica solida per innescare un circolo virtuoso che promuova incremento dei risultati e benessere collettivo.

Perché digitalizzare il ciclo attivo e quello passivo

In generale, la trasformazione dei processi in ottica digitale genera tutta una serie di vantaggi dai risparmi di risorse (a partire da carta, stampa e postalizzazione) a quelli di tempo nello svolgimento delle attività, Inoltre, automatizzando tanti compiti a basso valore aggiunto è più semplice tracciare i workflow, integrare al meglio i flussi di lavoro, evitando duplicazione di dati e informazioni, in ultima analisi ottimizzando i processi.

 

Ciclo attivo

Nello specifico, il ciclo attivo riguarda tutto quel che segue alla vendita di prodotti o servizi, dalla ricezione degli ordini alla fatturazione e archiviazione dei documenti.

Contando sui sistemi software è possibile rendere più precisa la gestione dei clienti, impostare database in cui convogliare tutte le informazioni a essi inerenti in modo da poter disegnare una situazione costantemente aggiornata dello stato degli ordini, della puntualità dei pagamenti, di eventuali resi, di preferenze e abitudini di shopping eccetera.

 

Ciclo passivo

Il ciclo passivo concerne le spese che le organizzazioni devono sostenere per il procurement, cioè per comprare quanto loro serve per produrre.

Innovare il modo di gestire tali task si traduce nella possibilità di svolgere in modo efficace tutti i passaggi monitorando al meglio il comportamento dei fornitori e le loro merci/servizi. Un costante esame delle condizioni di acquisto per gli approvvigionamenti, magari attuata anche da sistemi di intelligenza artificiale che possono compiere analisi su grandi quantità di dati, permetterà di poter spuntare sempre i prezzi migliori.

 

Ecco cosa fare per gestire al meglio ciclo attivo e passivo, il ruolo della tecnologia

Ottimizzare ciclo attivo e passivo è una mossa strategica che deve contemplare aspetti organizzativi e l’adozione di tecnologia. Per ottenere concretamente esiti positivi, è necessario muoversi su più piani. Sicuramente, il mercato offre soluzioni digitali che aiutano le organizzazioni a rinnovare i propri processi in ottica di efficacia ed efficienza e monitorare costantemente lo svolgimento delle attività per evitare di subire le ripercussioni di rallentamenti delle attività.

Per gestire in modo ottimale ciclo attivo e passivo diventa quindi fondamentale:

Efficientamento del ciclo attivo e passivo e raggiungimento degli obiettivi

Tantissimi sono i motivi per cui gestire in modo efficiente e con strumenti ad hoc ciclo attivo e passivo è la chiave per rendere la propria organizzazione più sostenibile a 360 gradi. Eccone 9, tra i più importanti.

  • La digitalizzazione del ciclo attivo e passivo supporta una corretta gestione finanziaria. Raccogliere dati, metterli a fattore comune ed elaborarli estrapolandone valore è importantissimo per svolgere le quotidiane attività di budgeting in base a informazioni oggettive.
  • Gli strumenti software consentono analisi e previsioni di flussi di cassa in modo da poter sempre monitorare anche la liquidità.
  • L’efficienza operativa garantita dalla tecnologia capace di ridurre i tempi di preparazione, condividere e conservare i documenti si ripercuote direttamente sul successo finanziario dell’azienda promuovendo velocità e precisione.
  • Piena visibilità su costi ed entrate permette di pianificare in modo opportuno investimenti per eventuali ampiamenti dei mercati, nuovi servizi e così via.
  • La trasparenza delle informazioni rende più facile verificare la compliance alle normative ed evitare sanzioni e danneggiamento della reputazione.
  • Una comunicazione più fluida con i fornitori, da un lato, e con i clienti, dall’altro, concorre a costruire rapporti più stretti e a fidelizzare gli interlocutori nel tempo.
  • Processi standardizzati che sfruttino strumenti tecnologici all’avanguardia sono facilmente adattabili alla mutazione delle condizioni di mercato e a crisi improvvise.
  • Il risparmio di carta e stampa, ma anche la possibilità di evitare trasferte e spostamenti inutili e di favorire il lavoro da remoto generano evidenti benefici a livello di tutela dell’ambiente.
  • Oggi le società sono sempre più misurate anche in merito alla loro adozione dei criteri ESG (Environmental, Social and Governance). Centrare gli obiettivi di sostenibilità aziendale si traduce perciò nella preziosa opportunità di consolidare un’immagine positiva sul mercato.

 

Ecco perché conviene investire in tecnologia per rendere più efficienti ciclo attivo e passivo: cosa dicono le aziende che lo hanno fatto

 


 

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A PROPOSITO DI ESKER

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